lunedì 21 marzo 2011

LA STORIA DI ABI E DEI SUOI TANTI AMICI


La scorsa settimana è uscita la notizia shock, una di quelle che normalmente non vengono associate ai calciatori o agli sportivi in genere: Eric Abidal, terzino sinistro francese del Barcellona, ha un tumore al fegato ed ha subìto un'operazione immediata nella giornata di giovedì per l'asportazione dello stesso. L'operazione ha avuto un'ottimo esito, sia i medici che il tecnico Guardiola (che ha informato la stampa chiedendo contemporaneamente il rispetto per la privacy del giocatore) hanno confermato che tutto è andato per il meglio e che Eric potrebbe essere dimesso già tra pochi giorni.


La notizia ha colpito profondamente l'opinione pubblica internazionale, ed è arrivata in una settimana riempita da polemiche inutili come quella della radio Cadena Cope, riguardanti ipotetiche pressioni del Real sulla federazione spagnola affinché venissero fatti più controlli antidoping alle avversarie. Quasi inutile specificare che il contesto molto più serio e reale della situazione di Abidal ha spazzato via queste scandalose indiscrezioni di bassa lega, che si screditavano già da sole e che non hanno a che fare con questa storia.

La cosa più importante, che ci preme sottolineare, è la straordinaria partecipazione che i calciatori  della Liga hanno messo in questo weekend di partite: prima il Real Madrid stesso ha dato il buon esempio scendendo in campo in Europa con la maglietta " Ánimo Abidal", poi l'idea è stata replicata da tutte le altre squadre scese in campo tra sabato e domenica, con una sincera dichiarazione d'affetto per il francese da parte di tutto il calcio.

Anche i "suoi" tifosi, quelli del Camp Nou, hanno preparato un pensiero speciale per lui. Al 22° minuto (Abidal porta questo numero sulle spalle) di Barcellona-Getafe, i 90.000 aficionados blaugrana si sono alzati in un applauso commovente, che ha coinvolto tutti. Prima ancora, un video proiettato sui tabelloni del Camp Nou ha sottolineato la vicinanza dei compagni e degli avversari. Una maniera più che esplicita per dire ancora, e più forte, "Animo, Abidal".