venerdì 20 gennaio 2012

ISTERICI - BARÇA 1-2

Fonte: Nike Football (Facebook)

















Ancora una volta, ancora loro. Tutti ormai sanno che la sfida più famosa tra le due big di Spagna ha un esclusivo vincitore da tre anni circa a questa parte: tranne che nei supplementari della finale di Copa del Rey dello scorso anno, i blaugrana non soccombono mai al Real Madrid che nonostante gli acquisti megagalattici e gli innumerevoli tentativi di formazione non riesce proprio ad avere la meglio in una partita che è diventata un incubo per le merengues.

Ulteriore conferma c'è stata in occasione del Clàsico di due giorni fa, valido per l'andata dei quarti della coppa nazionale. Al Bernabeu, ancora una volta il Real era passato in vantaggio (come a dicembre in campionato, quando finì 1-3) ma non è servito per guadagnarsi la vittoria che avrebbe avuto un sapore sicuramente più dolce di un semplice vantaggio nella qualificazione. Ma i terribili ragazzi di Guardiola hanno saputo mantenere calma e gioco, mostrando la notevole capacità tecnica di cui dispongono e mandando addirittura a segno due difensori come Puyol e Abidal. Se gente come Sànchez, Fàbregas e Messi stavolta non sono riusciti a "pungere" Casillas, ci hanno pensato due protagonisti alternativi che hanno entusiasmato gli oltre 500 tifosi blaugrana arrivati al Camp Nou.  Puyol, il capitano, con un'imperioso colpo di testa in tuffo; Abidal, alla sua seconda prodezza in maglia culé, con un inserimento perfetto dalla sinistra condito da un delicato tocco d'esterno. Due rarità degne di un palcoscenico prestigioso.

Ma è la differenza di reazioni che ogni volta stupisce: il Barça rimonta su un campo complicatissimo, mentre l'avversario è avvelenato e frustrato e non perde occasione per mostrare tutta la rabbia che ha nel perdere contro i più forti rivali. Il delirio di frustrazione massima è stato interpretato da Pepe, prima simulatore di un fantomatico colpo in viso mai subìto, poi protagonista di un pessimo, incredibile episodio nel quale ha letteralmente calpestato la mano di Messi mentre la "pulce" era stata atterrata senza complimenti da un compagno. Risulta evidente che il tecnico portoghese, che ha riempito di connazionali l'undici titolare, ha le sue colpe per aver trasmesso messaggi di certo non distensivi e una tensione agonistica che sfocia spessissimo in veri atti di violenza sul campo, francamente inaccettabili.

Prima il Real accetterà il fatto che il Barcellona è più forte e non aiutato o fortunato, prima usciranno da questa impasse.