mercoledì 31 agosto 2011

LA STESSA DELIZIOSA MUSICA?

Festeggiamenti sempre in gruppo, dopo il 5-0 al Villarreal (MundoDeportivo.com)

Si ricomincia con la Liga, finalmente. Anche il campionato iberico ci ha fatto aspettare un po' per via di uno sciopero risolto in due settimane. Personalmente, ero molto curioso di capire come si sarebbero comportate Real e Barça in questo inizio di stagione, che già le ha viste affrontarsi due volte; il Real se l'è lottata, ma è finita benissimo solo per i blaugrana. 

Pessima figura per Mou, invece, finito nell'occhio del ciclone per l'ormai famosa ditata nell'occhio di Tito Villanova, secondo di Pep; lui ha restituito il favore, di certo non meritandosi l'applauso. Però notavo: come è cambiato il comportamento dei madridisti da quando c'è Mou eh...? Casillas non era mai così nervoso, Sergio Ramos è sempre in collera, mentre Pepe, Carvalho e Diarra è meglio non incontrarli di notte sotto ad un ponte. Il pesce puzza dalla testa, si diceva.

Poi abbiamo applaudito al trofeo Gamper, dove il povero Napoli ha preso 5 avvisi che la Champions non sarà una passeggiata con nessuno. 

Poi abbiamo visto la Supercoppa Europea, praticamente una formalità seppur contro il Porto che è un'ottima squadra (ma senza qualche gioiello, vedi Falcao). 

Ed infine, dopo aver visto i sei goal realizzati dalla banda del Real a Saragozza, con l'implacabile Cristiano Ronaldo a fare da mattatore (ma non è che gli aragonesi marcassero benissimo dentro e fuori area), abbiamo assistito all'ennesima "manita" di marca blaugrana, confezionata ai danni del Villarreal. Mica gli ultimi scemi. Lo scorso anno sono arrivati terzi, eppure la loro distanza dalla vetta è ABISSALE. Come si fa a resistere ad una squadra che, pur avendo tutta la difesa infortunata (Dani Alves, Puyol, Piqué e Maxwell) si reinventa un 3-4-3 di Crujiffiana memoria che funziona alla perfezione?

Il Mundo Deportivo, pubblicando la foto che vedete qui sopra, si riferisce al team di Guardiola come "Barça Total". Rispolverando cioè lo spirito con il quale è nata l'accademia di calcio di cui ora tutti provano a rubare un pezzettino. Quello schema che il leggendario n°14 olandese insegnò e propose fino a farlo diventare un mantra vincente. Con le varianti degli anni a seguire, ma con la filosofia di base sempre uguale. Eppure impossibile da copiare. L'altra sera, giocavano Mascherano, Busquets, Keita, Iniesta, Thiago Alcantara, Fàbregas. Sono tutti centrocampisti, i primi due erano in difesa insieme ad Abidal. In fase di possesso palla, cioè sempre, la mediana aveva sei giocatori tra quelli più arretrati e quelli un po' più offensivi. Poi gli esterni erano Sànchez e Pedro (!), davanti c'è Messi. 

Il risultato? Una lezione in campo, con i nuovi a fare subito sfracelli. Fàbregas se n'è andato che era ragazzino ed è tornato che sembra che abiti qui da sempre. Già sapeva come doveva fare tutto, dagli inserimenti al possesso. Due goal in due partite ufficiali. Sànchez, dopo aver sudato l'impossibile per venire qui, ha capito subito di aver fatto il salto di qualità definitivo.

Tutti dicono che è il miglior club al mondo, allora ci si chiede anche: non sarà che anche quest'anno sentiremo la solita, deliziosa, musica?