sabato 14 luglio 2012

IL CALCIOMERCATO NELLA LIGA

Aggiornato al 18 luglio 2012

Ola!

Dopo l'estate emozionante dell'Europeo, che ci ha visti purtroppo sconfitti con la Spagna "tricampione", riprendiamo i commenti e le notizie sul campionato che ha prodotto la nazionale più vincente degli ultimi anni.

Riassumiamo i movimenti principali di mercato delle 20 squadre della Liga 2012/13:

Athletic: 

Acquisti: Aduriz (Valencia), Ismael Lòpez (Lugo)
Cessioni: Gabilondo (AEK Larnaca)

Atlètico Madrid: 

Acquisti: Cata Dìaz (Getafe), Emre (Fenerbahce) 
Cessioni: Antonio Lòpez (Maiorca), Perea (Cruz Azul), Diego (Wolfsburg), Pizzi (Deportivo)

Barcellona:

Acquisti: Jordi Alba (Valencia) 
Cessioni: Keita (Dalian Aerbin)

Jordi Alba alla presentazione
























Betis:

Acquisti: Paulao (Saint-Etienne), Ruben Pèrez (Atlètico), Juan Carlos (Saragozza), Joel Campbell
(Arsenal)

Cessioni: Santa Cruz (Man City), Isidoro e iriney (Granada), Jefferson Montero (Monarcas)

Celta:

Acquisti: Javi Varas (Siviglia), Samuel (Hèrcules), Cabral (Arsenal de Sarandì)

Cessioni: Orellana (Granada), Oier (Osasuna)

Deportivo:

Acquisti: André Santos, Salomao, Alberto Rodriguez (Sp.Lisbona), Pizzi (Atlètico)

Cessioni: Guardado (Valencia), Morel, Borja (Getafe), Pablo Alvarez (libero), Colotto (Espanyol)

Espanyol:

Acquisti: Colotto (Deportivo)

Cessioni: Romaric (Siviglia), Didac Vilà (Milan), Coutinho (Inter), Pandiani, Javi Marquez (Maiorca)

Getafe:

Acquisti: Moyà (Valencia), Alexis (Siviglia), Pedro Lèon (Getafe), Lafita (Saragozza), Abraham (Basilea)

Cessioni: Ruben Pèrez (Atlètico), Pedro Rìos (Levante), Arizmendi (Maiorca)

Granada:

Acquisti: Floro Flores, Torje, Nyom, Mainz, Ighalo, Dani Benìtez (Udinese) Tono (Racing), Juanma Ortiz (Rangers), Iriney (Betis)

Cessioni: Carlos Martins, Jara, Julio Cesar (Benfica), Uche (Villarreal)

Levante:

Acquisti: Koné (Siviglia), Angel (Elche), Mìchel (Valencia), Pedro Rìos (Getafe)

Cessioni: Ghezzal, Javi Venta (Villarreal), Del Horno (libero), Botelho (Rayo)

Màlaga:

Acquisti: Apono (Saragozza)

Cessioni: Van Nistelrooy (ritirato)

Maiorca:

Acquisti: Antonio Lòpez (Atlètico), Javi Marquez (Espanyol), Arizmendi (Getafe)

Cessioni: De Guzman (Swansea), Tissone (Sampdoria), Chori Castro (Real Sociedad)

Osasuna:

Acquisti: Armenteros (Rayo), Nano (Numancia), Sisi (Valladolid)

Cessioni: Sergio (Sporting), Raitala (Hoffenheim)

Real Madrid:

Acquisti: Gago (Roma), Drenthe (Everton)

Cessioni: Pedro Lèon (Getafe), Altintop (Galatasaray)

Rayo Vallecano:

Acquisti: Adriàn (Racing), Nicki Bille (Villarreal), José Carlos (AEK Atene), Jordi Amat (Espanyol), A. Gàlvez (Sporting)

Cessioni: Pacheco (Liverpool), Diego Costa (Atlètico), Armenteros (Osasuna)

Real Sociedad:

Acquisti: Chori Castro (Maiorca), Sarpong (NAC BReda)

Cessioni: Vela (Arsenal)

Siviglia:

Acquisti: Diego Lòpez (Villarreal), Rabello (Colo Colo), Maduro (Valencia), Romaric (Espanyol)

Cessioni: Kanouté (Beijing), Koné (Levante), Alexis (Getafe), Javi Varas (Celta)

Valencia:

Acquisti: Guardado (Deportivo), Jonathan Viera (Las Palmas)

Cessioni: Jordi Alba (Barcellona), Maduro ( sioviglia), Topal (Fenerbahce), Moyà (Getafe)

Valladolid:

Acquisti: Quique (Logronès)

Cessioni: Nauzet (Las Palmas)

Saragozza:

Acquisti: Montanes (Alcorcòn), Wìlchez (Colo Colo), Laguardia( Las Palmas), Goni (Cartagena), Zuculini (Hoffenheim), Loovens (Celtic)

Cessioni: Lafita (Getafe), Juan Carlos (Betis), Apono (Màlaga)


Nota:

I trasferimenti riportati tengono conto dei principali movimenti e non dei "fine prestito", sia in entrata che in uscita.

giovedì 10 maggio 2012

E' PROPRIO L'ANNO DI MADRID













Alla fine, di nuovo loro. L'Europa League, o Coppa Uefa come la chiamano ancora tutti, è di nuovo nelle mani dell'Altètico di Madrid per la seconda volta in tre anni.

La finale di Bucarest ha certificato la grande scalata del "Cholo" Simeone alla guida dei colchoneros, sulla panchina dei quali è arrivato a metà stagione e che nonostante una serie di alti e bassi  in campionato, in Europa è riuscito a volare e a far sua una coppa che di certo non li vedeva come favoriti, nell'anno del dopo Agüero-Forlàn. 


Quello che balza agli occhi e colpisce è la disperazione dei giocatori baschi dell'Athletic a fine gara, di Llorente e Muniain soprattutto. Dopo un primo tempo disastroso il secondo è stato disputato tutto all'attacco, ma senza frutti vista la rocciosa tattica del tecnico avversario che sembra aver tratto ispirazione dalla sua esperienza italiana di Catania per registrare una squadra partendo prima dalla difesa, per poi giocare in contropiede con uno dei centravanti più forti del panorama continentale, il doppio-capocannoniere della manifestazione Radamel Falcao.

Avevano eliminato il Manchester United, vincendo sia all'Old Trafford che al San Mamès: avevano superato ogni difficoltà con il bel gioco e la fame che deriva da anni di scarso protagonismo in Europa e in Spagna. Per questo i tifosi e i giocatori avrebbero meritato una soddisfazione così grande, per questo sarebbe stato un premio giusto per una società che schiera solo giocatori di casa, provenienti dalle regioni basche. Ma, ancora una volta, nel calcio non c'è romanticismo e la vittoria non te la porti da casa nemmeno se hai fatto un percorso leggendario come il loro. Onore all'Athletic, con l'augurio di ritornare in finale prima o poi e vedere festeggiare per una volta anche loro. Ma questo è l'anno della capitale, non c'è che dire.


sabato 21 aprile 2012

UN'ALTRA SFIDA, CHE VALE LA LIGA



Se ne è scritto, parlato e ricamato per giorni. Negli ultimi anni più che mai è stato sotto i riflettori di tutto il mondo. Questo sabato non si fa eccezione, al Camp Nou c’è il grande Clàsico tra Barça e Real. Una partita che vale un campionato, ma che vedrà il Real uscire leader in ogni caso.

Eh già, perché sono quattro i punti che dividono le merengues dai blaugrana e anche in caso di vittoria dei ragazzi di Guardiola potrebbe non cambiar nulla fino alla fine, visto che mancano pochissime giornate (tre a parte questa). Nessuno credeva però che il Barça sarebbe arrivato a questa partita con lo svantaggio così ridotto dopo i dieci punti di appena un mese fa.

La componente psicologica sarà fondamentale, oltre a quella tecnica. Come si fa a giocare un derby come questo sapendo di non poterlo perdere? Se lo chiedono i blaugrana, che nel malaugurato caso direbbero addio alla Liga. Ma se lo chiede anche il Real, che rimarrebbe sì primo, ma con un solo punto e tanta paura da qui alla fine di poter sprecare l’occasione unica di primeggiare davanti a quella che per molti è la migliore squadra del mondo. E dietro l’angolo c’è la Champions, il ritorno delle delicatissime semifinali per entrambe che vengono dalla sconfitta in trasferta.

 "Contro di noi, o ci tolgono la palla o lasciano l'erba alta" Xavi Hernàndez

Il recordman di presenze con la maglia blaugrana diventerà stasera anche il giocatore con più clasicòs giocati. Finora ha raggiunto cifra 31, stasera sarà in testa dopo aver esordito nel febbraio del 2000 quando in campo c'erano anche Puyol e Guardiola stesso. In un intervista prima del derby ha dichiarato come fino a cinque anni fa era considerato "pessimo, inutile, nefasto. Un giocatore di 1,70 che che era impossibile da far giocare a centrocampo". Questo perché Rijkaard riteneva che per lottare con i più grandi club europei ci voleva una squadra che privilegiasse il fisico soprattutto in mezzo al campo, ma anche se nel 2006 conquistarono la Champions League si è visto come negli anni successivi questa teoria è andata a farsi benedire in favore del calcio tutto tecnica e possesso palla dell'era d'oro blaugrana.



Le facce del Clàsico


mercoledì 29 febbraio 2012

GOLAZO! I goal più belli del weekend - 25° giornata

Mancavamo da un po'. Fortunatamente non è mancato nel frattempo lo spettacolo, nel mese di febbraio ci sono state molte sfide affascinanti e nel duello a distanza tra Cristiano Ronaldo e Messi ne abbiamo viste di tutti i colori. E soprattutto goal che sono opere d'arte. Ci vuole un bel riepilogo dei migliori...ed ecco Golazo!, la nuova puntata della rubrica fatta per chi ama la Liga e i suoi protagonisti.

Partita Rayo Vallecano-Real Madrid, finita 0-1: il derby minore della capitale (tra i vari, visto che c'è anche il Getafe) si risolve con un colpo di genio di CR7 che si inventa quello che ancora non aveva fatto quest'anno: un colpo di tacco spalle alla porta, a palla rasoterra.

Per non rimanere all'asciutto di novità e di originalità, Messi ha voluto dire la sua contro l'Atlètico visto che il collega aveva fatto quel goal: la punizione è dall'angolo sinistro, il portiere Courtois sta mettendo la barriera. Ma non l'aveva chiesta nessuno...ed ecco la furbata, meravigliosa.

Due perle così non temono paragoni. Per ora ci fermiamo qui, nella prossima puntata ci auguriamo di poter inserire anche qualche nuovo protagonista a parte questi due mostri...


A presto!

venerdì 20 gennaio 2012

ISTERICI - BARÇA 1-2

Fonte: Nike Football (Facebook)

















Ancora una volta, ancora loro. Tutti ormai sanno che la sfida più famosa tra le due big di Spagna ha un esclusivo vincitore da tre anni circa a questa parte: tranne che nei supplementari della finale di Copa del Rey dello scorso anno, i blaugrana non soccombono mai al Real Madrid che nonostante gli acquisti megagalattici e gli innumerevoli tentativi di formazione non riesce proprio ad avere la meglio in una partita che è diventata un incubo per le merengues.

Ulteriore conferma c'è stata in occasione del Clàsico di due giorni fa, valido per l'andata dei quarti della coppa nazionale. Al Bernabeu, ancora una volta il Real era passato in vantaggio (come a dicembre in campionato, quando finì 1-3) ma non è servito per guadagnarsi la vittoria che avrebbe avuto un sapore sicuramente più dolce di un semplice vantaggio nella qualificazione. Ma i terribili ragazzi di Guardiola hanno saputo mantenere calma e gioco, mostrando la notevole capacità tecnica di cui dispongono e mandando addirittura a segno due difensori come Puyol e Abidal. Se gente come Sànchez, Fàbregas e Messi stavolta non sono riusciti a "pungere" Casillas, ci hanno pensato due protagonisti alternativi che hanno entusiasmato gli oltre 500 tifosi blaugrana arrivati al Camp Nou.  Puyol, il capitano, con un'imperioso colpo di testa in tuffo; Abidal, alla sua seconda prodezza in maglia culé, con un inserimento perfetto dalla sinistra condito da un delicato tocco d'esterno. Due rarità degne di un palcoscenico prestigioso.

Ma è la differenza di reazioni che ogni volta stupisce: il Barça rimonta su un campo complicatissimo, mentre l'avversario è avvelenato e frustrato e non perde occasione per mostrare tutta la rabbia che ha nel perdere contro i più forti rivali. Il delirio di frustrazione massima è stato interpretato da Pepe, prima simulatore di un fantomatico colpo in viso mai subìto, poi protagonista di un pessimo, incredibile episodio nel quale ha letteralmente calpestato la mano di Messi mentre la "pulce" era stata atterrata senza complimenti da un compagno. Risulta evidente che il tecnico portoghese, che ha riempito di connazionali l'undici titolare, ha le sue colpe per aver trasmesso messaggi di certo non distensivi e una tensione agonistica che sfocia spessissimo in veri atti di violenza sul campo, francamente inaccettabili.

Prima il Real accetterà il fatto che il Barcellona è più forte e non aiutato o fortunato, prima usciranno da questa impasse.