venerdì 9 dicembre 2011

UN CLÁSICO PER TUTTI

Questo sabato, al Bernabeu, c'è il "partidazo" dell'anno. Si affrontano le due maggiori squadre spagnole e senza ombra di dubbio anche tra le più forti d'europa. Scontato, vero. Anche perché il Barça è campione in carica di un po' tutto e il Real sembra molto intenzionato a mettere fine a questa egemonia.


Non può sopportare che i rivali vincano a destra e manca, che li superino in campionato e raccolgano trofei su trofei in Europa e nel mondo a dispetto della più titolata squadra della capitale che, seppur avvantaggiandosi di molte Coppe dei Campioni conquistate in epoca lontana, quasi arcaica, rimane sempre nell'immaginario di molti come il club più famoso al mondo. 
Mourinho è venuto per vincere, anche se al primo anno ha potuto alzare solo una Copa del Rey. almeno di fronte al solito Barça, è vero, ma è stato un contentino che nessuno ha considerato come risolutivo ai fini del confronto.


Fonte: Sport.es
Quest'anno il Real ha un'ottima opportunità, viene da quindici vittorie consecutive tra campionato e coppa e ha mostrato evidenti segni di crescita mentale e nel gioco. Non solo Cristiano, quindi, ma un'insieme di campioni che sembrano remare tutti dalla stessa parte. Di Marìa, Benzema, Higuaìn, Xabi Alonso, Marcelo, Ozil e chi più ne ha ne metta.




La particolarità secondo me è che Barça e Real non sono solo due culture diverse, ma due modi di intendere il calcio opposti che soddisfano le preferenze di qualsiasi tifoso di calcio nel pianeta. Se abbiamo capito ormai benissimo come il calcio di Guardiola è fatto sappiamo anche che il Real non la mette sul palleggio e sul possesso, ma fa del contropiede veloce, della ripartenza a mille all'ora la sua tecnica migliore per scardinare le difese avversarie. È in grado di gestire la palla, ma anche di attaccare in profondità con i suoi eccezionali esterni, le punte implacabili e la variabile impazzita di CR7 che può spostare gli equilibri. 


Di contro, il Barcellona dispone di un impianto di gioco molto ben collaudato e che può spaziare dal classico 4-3-3 alla novità di quest'anno 3-4-3, con Fàbregas nel ruolo di trequartista appena dietro le punte, che gli garantisce una quantità di goal incredibile e un'efficacia in fase offensiva quasi senza pari. Certo, i rischi aumentano un po' per la difesa, ma se tutti fanno il loro lavoro bene il Barça  soffre pochissimo anche quest'anno che si trova un po' più in ritardo rispetto ai rivali, che hanno avuto una marcia quasi senza macchie.


Non è un confronto tra due semplici contendenti, è una sfida totale: dalla tattica alla psicologia, dalla classifica della Liga a quella dei cannonieri, dai premi individuali ai trofei di squadra: il Bernabeu, questo sabato, scintillerà di un calcio stellare in una serata nella quale tutti vorrebbero giocare.


Le novità tattiche in vista del match:




Video tratto dal canale "LigaBBVA" di You Tube




Nel ricordare qualche aneddoto, spicca un risultato eclatante del '74 quando il Barcellona di Cruijff espugnò il Camp Nou, decretando la vittoria con maggiore scarto della storia del clàsico al Bernabeu (0-5):




Altra "manita" quella del 1994, stavolta al Camp Nou, con Romario protagonista assoluto con una tripletta. Quel Barça di Cruijff allenatore lanciò la scuola per l'attuale squadra nata da protagonisti di quell'epoca.